Risonanza magnetica pelvica: cosa c’è da sapere
La risonanza magnetica pelvica è un esame di imaging medico che utilizza magneti e onde radio per scattare delle diapositive iper-dettagliate dell’interno del corpo. Questo esame consente di esaminare nei particolari i vari tessuti del corpo.
Una risonanza magnetica pelvica, in particolare, serve al radiologo a capire lo stato di salute degli organi, delle ossa, dei vasi sanguigni e altri tessuti della zona pelvica, ovvero l’area compresa tra i fianchi che contiene gli organi riproduttivi.
La procedura serve spesso al medico per diagnosticare potenziali patologie rilevate in altri esami, come la TAC pelvica o una semplice radiografia.
La risonanza magnetica non utilizza radiazioni ionizzanti, contrariamente agli altri esami che utilizzano raggi X come le radiografie e le TAC, dunque viene considerata un’alternativa più sicura, specialmente per le donne incinte e i bambini piccoli.
In questo articolo ci occuperemo di tutto ciò che riguarda la risonanza magnetica pelvica, come:
- cos’è la risonanza magnetica pelvica e come funziona;
- a cosa serve la risonanza magnetica pelvica e quali malattie diagnostica;
- come prepararsi alla procedura e cosa aspettarsi durante l’esame;
- i rischi associati alla risonanza magnetica pelvica;
- quanto tempo aspettare prima di ottenere i risultati;
- quanto costa una risonanza magnetica.
Cos’è la risonanza magnetica pelvica e a cosa serve
La risonanza magnetica è un esame veloce e indolore. Dal momento che la tua zona pelvica contiene gli organi riproduttivi, il medico può suggerire di fare un test del genere per diversi motivi a seconda del tuo sesso.
Una risonanza magnetica pelvica è un esame che, in entrambi i sessi, viene utilizzato per diagnosticare:
- dolore inspiegabile nella zona addominale o pelvica;
- difetti congeniti;
- difficoltà inspiegabili a urinare o defecare;
- lesioni o fratture nella zona pelvica;
- anomalie riscontrate nella TAC o nella radiografia pelvica;
- monitoraggio o diagnosi di tumore degli organi riproduttivi,nella zona della vescica, del retto o del tratto urinario;
Quand’è che il medico prescrive la risonanza magnetica pelvica?
Nelle donne, il medico può prescrivere una risonanza magnetica pelvica per indagare ulteriormente indagini come:
- sanguinamento vaginale fuori dal periodo della mestruazione;
- cause di infertilità nella donna;
- metastasi o tumori benigni nella zona pelvica (come i fibromi uterini);
- dolore inspiegabile nella parte inferiore della pancia o nell’area pelvica;
Negli uomini, invece, una risonanza magnetica serve a diagnosticare patologie come:
- ritenzione testicolare;
- noduli nella zona dello scroto o nei testicoli;
- gonfiore e dolore testicolare;
Come prepararsi alla procedura
Quando ti recherai nell’ospedale o nella clinica che avrai scelto, potrebbe essere necessario indossare un camice. In ogni caso, se possibile, potresti indossare i tuoi vestiti se sono abbastanza larghi e comodi e, soprattutto, se non hanno inserti metallici come zip o bottoni.
Per quanto riguarda la dieta e i farmaci da assumere, a meno che non ti vengano date indicazioni particolari, puoi continuare la tua dieta e la tua terapia farmacologica come al solito.
Risonanza magnetica pelvica con contrasto
Alcune tipologie di risonanza magnetica hanno bisogno di un’iniezione di un materiale comunemente chiamato mezzo di contrasto. In tal caso, il radiologo potrebbe dover prendere delle precauzioni ed è possibile che ti chieda se soffri di asma o se hai delle allergie al mezzo di contrasto già note, oppure a determinati tipi di farmaci, cibo o altre allergie ambientali.
A questo proposito, le risonanze magnetiche utilizzano un mezzo di contrasto chiamato gadolinio. Il gadolinio può essere utilizzato nei pazienti che in precedenza hanno già rilevato delle allergie agli altri mezzi di contrasto a base di iodio.
Infatti ci sono molte meno probabilità di essere allergico al contrasto al gadolinio rispetto al contrasto allo iodio. In ogni caso, anche se il paziente soffre di allergia al gadolinio, può utilizzarlo comunque dopo aver assunto degli antistaminici.
Informa il radiologo o il tecnico di radiologia nel caso soffrissi di patologie gravi o se ti sei sottoposto da poco a un intervento chirurgico. Alcune patologie, come l’insufficienza renale, possono richiedere l’uso di mezzi specifici di contrasto al gadolinio che possono essere considerati sicuri per i pazienti che soffrono di insufficienza renale o altre patologie nefrologiche. In tal caso, potrebbe essere necessario fare degli esami del sangue per determinare lo stato di salute dei reni prima di sottoporsi alla procedura.
Le pazienti devono sempre informare il radiologo e il tecnico di radiologie se sono incinte o se c’è la possibilità che lo siano. Nonostante la risonanza magnetica sia stata impiegata in medicina sin dagli anni ’80 senza particolari controindicazioni su donne in gravidanza, il bambino sarà comunque soggetto a un forte campo magnetico.
Pertanto, le donne in gravidanza non dovrebbero sottoporsi a una risonanza magnetica nel primo trimestre di gravidanza a meno che i benefici dell’esame non superino i rischi. In ogni caso, le donne incinte non devono sottoporsi a una risonanza con mezzo di contrasto se non strettamente necessario.
Se soffri di claustrofobia o l’idea di essere chiuso nel macchinario per la procedura ti porta ansia, potresti chiedere al tuo medico di darti un leggero sedativo prima dell’esame.
Lascia tutti i gioielli e gli altri accessori metallici a casa, o ricordati di rimuoverli prima di fare una risonanza magnetica. Gli inserti metallici ed elettronici, infatti, possono interferire con il campo magnetico emesso dal macchinario.
Gli elementi da non indossare durante la risonanza magnetica pelvica:
- Gioielli, carte di credito, orologi, apparecchi acustici;
- spille e mollette per capelli, zip e bottoni metallici, che possono sfocare le immagini catturate dalla risonanza;
- apparecchio dentale rimovibile;
- occhiali da vista con montatura metallica, orecchini e piercing;
- coltellini tascabili;
- smartphone e smart watch.
In particolar modo, i pazienti che hanno impiantati questi tipi di dispositivi non possono sottoporsi alla risonanza magnetica:
- cardioverter, defibrillatori e pacemaker;
- alcune tipologie di clip che vengono utilizzate nella cura degli aneurismi cerebrali;
- alcuni tipi di stent coronarici;
In tal caso, se dovessi avere dei device impiantabili come questi ma non sei sicuro che possano o meno interferire con la risonanza magnetica, dillo al tuo medico. Questi dispositivi impiantabili di solito hanno un opuscolo che spiega quali sono i rischi della risonanza magnetica per quel particolare dispositivo e se il device è compatibile.
Se hai dubbi, una radiografia può rilevare e identificare eventuali oggetti metallici presenti all’interno del tuo corpo, come protesi o schegge metalliche.
Gli inserti metallici utilizzati nella chirurgia ortopedica in genere non portano alcun rischio durante la risonanza magnetica.
Informa il tecnico di radiologia o il radiologo per qualsiasi tipo di scheggia, proiettile o frammento metallico che potrebbe essere presente all’interno del tuo corpo.
A questo proposito, anche i coloranti utilizzati nell’inchiostro per i tatuaggi possono contenere ferro e potrebbero surriscaldarsi durante una risonanza magnetica, anche se ciò capita molto raramente.
Le otturazioni dentali, gli apparecchi fissi, ma anche gli ombretti e altri cosmetici di solito non sono influenzati dal campo magnetico.
Risonanza magnetica pelvica per bambini
I neonati e i bambini piccoli di solito hanno bisogno di una leggera sedazione o anestesia per poter fare una risonanza magnetica pelvica senza muoversi.
Il fatto che tuo figlio possa o meno avere bisogno di una sedazione dipende dalla sua età. La sedazione moderata e cosciente può essere fornita in molte strutture, sia pubbliche e sia private. Un anestesista o un infermiere, in questo caso, sarà disponibile durante l’esame per la sicurezza del bambino.
Alcuni ospedali, inoltre, hanno dei veri e propri specialisti certificati che aiutano i bambini a sentirsi a proprio agio durante diversi esami medici, fornendo sia un supporto emotivo che psicologico. Queste figure hanno esperienza nello sviluppo del bambino e nella psicologia infantile, e possono preparare i bambini a sentirsi più sicuri e protetti durante le procedure di imaging medico.
Tutto ciò può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia del bambino e persino a ridurre o eliminare totalmente la necessità di sedazione.
I rischi associati alla risonanza magnetica pelvica
La risonanza magnetica non porta alcun rischio. Infatti, oggi la risonanza magnetica pelvica è ritenuta una delle procedure più sicure come metodi di imaging diagnostico in quanto non utilizza radiazioni ionizzanti e non sottopone la zona dell’apparato riproduttivo a una quantità di raggi X che potrebbe risultare deleteria sul lungo periodo.
La risonanza magnetica pelvica, infatti, è un esame che può essere ripetuto anche a distanza ravvicinata di tempo, e i rischi associati non sono legati alla risonanza in sé ma alle precauzioni prese prima e dopo l’esame.
A proposito di radiazioni, il campo magnetico generato dalla risonanza non è dannoso. In rari casi, se non si svolge un’adeguata indagine preliminare, può causare il malfunzionamento di alcuni dispositivi impiantabili.
In alcuni casi, può essere sviluppata la fibrosi sistemica nefrogenica da gadolinio, specialmente nei pazienti affetti da insufficienza renale. Infatti il medico valuterà attentamente la funzionalità dei reni prima di determinare se sia possibile o meno utilizzare un mezzo di contrasto.
Nella risonanza magnetica pelvica con contrasto si potrebbe sviluppare una reazione allergica, ma è un’evenienza estremamente rara. Le strutture ospedaliere, in ogni caso, hanno sempre a disposizione tutti i medicinali e gli strumenti che servono per poter placare l’allergia.
Dopo quanto tempo arrivano i risultati
Diversamente dagli altri esami che utilizzano radiazioni ionizzanti come le radiografie o le TAC, la risonanza magnetica impiega un po’ più di tempo per essere sviluppata.
Dopo lo sviluppo delle diapositive, la risonanza magnetica verrà esaminata da un radiologo, che si occuperà di dare una diagnosi e lasciare un referto medico.
In genere, si possono ottenere i risultati di una risonanza magnetica in circa 5 giorni lavorativi.
Quanto costa una risonanza magnetica pelvica
La risonanza magnetica costa di più delle altre tecniche di imaging, ma è anche possibile farla grazie a una prescrizione medica.
Per la risonanza magnetica pelvica si può optare sia per il pagamento del ticket previsto dal SSN(Sistema Sanitario Nazionale), organizzato in base agli scaglioni di reddito familiare del paziente, oppure facendo l’esame in una clinica privata.
In Italia, oggi, sono molte le cliniche private che presentano delle convenzioni con le ASL e grazie alle quali è possibile risparmiare anche di molto su una risonanza magnetica pelvica.
Grazie ai ticket previsti dal SSN, la risonanza magnetica pelvica parte da un prezzo minimo di 36€, a un massimo di 75€, ma per le fasce di reddito più basse è possibile anche la totale esenzione dal pagamento.
Nelle cliniche private una risonanza magnetica pelvica può raggiungere anche cifre piuttosto elevate, con costi che vanno anche oltre i 750€. Tuttavia, anche in questo caso è possibile che siano previste delle agevolazioni in base al reddito familiare.
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